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Napoli, non è solo emergenza: i segnali d’allarme di Conte alla vigilia della Supercoppa

Redazione
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Analisi tattica

Due sconfitte consecutive tra Champions e campionato accendono il dibattito: le assenze pesano, ma i problemi degli azzurri vanno oltre.

Due sconfitte consecutive, prima in Champions League contro il Benfica e poi in campionato a Udine, non possono essere archiviate come semplici incidenti di percorso. Il Napoli arriva alla Supercoppa con più di un dubbio, e il momento che attraversa la squadra di Antonio Conte impone una riflessione più profonda rispetto alla sola emergenza infortuni. Il ko del Bluenergy Stadium ha lasciato strascichi evidenti. Non tanto per il risultato in sé, quanto per le sensazioni trasmesse da una squadra apparsa fragile, poco lucida e incapace di reagire nei momenti chiave.

Le parole di Conte e i campanelli d’allarme

Nel post partita contro l’Udinese, Conte non si è nascosto. Le sue parole a DAZN hanno avuto il tono di chi lancia un messaggio chiaro allo spogliatoio. Il tecnico ha parlato di coraggio, di malizia, di astuzia, ma soprattutto di responsabilità individuale. Non solo il calciatore, ha spiegato, ma anche la persona deve saper reggere certe pressioni. Un concetto che Conte aveva già accennato anche nei momenti positivi della stagione. I segnali, dunque, c’erano già. Ora sono diventati più evidenti perché i risultati non aiutano a mascherarli.

Un problema che parte dalla testa

Al netto delle assenze e di una condizione fisica non sempre ottimale, il Napoli sembra soffrire soprattutto sul piano mentale. Rispetto alla scorsa stagione, la squadra appare meno feroce, meno affamata. Quando la partita si complica, gli azzurri faticano a trovare una reazione emotiva, dando spesso l’impressione di subire gli eventi. È un limite caratteriale che Conte conosce bene e che, in una fase delicata come questa, rischia di pesare più di qualsiasi indisponibilità. Perché le grandi squadre, prima ancora che con il gioco, rispondono con la personalità.

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Le difficoltà nel fare la partita

C’è poi un aspetto tattico e tecnico che preoccupa. Questo Napoli va in difficoltà quando deve costruire, quando è chiamato a imporre il proprio ritmo. Le assenze di alcuni leader si fanno sentire, ma il problema sembra più ampio. La manovra è spesso lenta, prevedibile, e manca quella scintilla capace di rompere l’equilibrio. Un deficit di gioco che diventa ancora più evidente contro avversari organizzati, pronti a chiudersi e ripartire. Ed è un tema che rischia di ripresentarsi anche nei prossimi impegni ravvicinati.

La Supercoppa come bivio

Giovedì prossimo, in semifinale di Supercoppa Italiana, il Napoli affronterà il Milan. Non una partita qualunque. Contro i rossoneri gli azzurri hanno già perso in campionato, e il confronto arriva in un momento in cui la squadra è chiamata a dare risposte, più che risultati. La Supercoppa diventa così un banco di prova mentale prima ancora che tecnico. Conte dovrà ricompattare il gruppo, toccare le corde giuste e pretendere una reazione immediata. Perché una risposta forte, ora, potrebbe cambiare il volto della stagione. Un altro passo falso, invece, rischierebbe di trasformare i dubbi in certezze scomode. Il Napoli è ancora in tempo per scegliere la strada giusta. Ma il margine d’errore, a questo punto, si è ridotto drasticamente.

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