La notte della Supercoppa non si è fermata al triplice fischio. Il Napoli ha celebrato il trofeo sul campo di Riad, negli spogliatoi e poi direttamente a casa, trovando ad attenderlo l’abbraccio caldo della propria gente. Una vittoria che pesa, perché vale la terza Supercoppa Italiana della storia azzurra e conferma un ciclo che, sotto la guida di Antonio Conte, continua a produrre risultati.
Il successo per 2-0 sul Bologna ha consegnato agli azzurri un altro trofeo da mettere in bacheca, il secondo nel giro di pochi mesi dopo lo scudetto di maggio. Un segnale chiaro: il Napoli non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Rientro immediato dall’Arabia Saudita
Niente notte in hotel a Riad. La squadra ha scelto di rientrare subito in Italia, anche in vista del prossimo impegno di campionato contro la Cremonese. L’aereo con a bordo giocatori e staff è atterrato all’aeroporto di Capodichino intorno alle 7.30 del mattino, chiudendo così una trasferta intensa ma trionfale. Una scelta pratica, ma anche simbolica: riportare immediatamente il trofeo a Napoli, tra la sua gente.
La città si accende: festa a Piazza Plebiscito
Già dalla serata precedente, la città aveva iniziato a festeggiare. Clacson, bandiere, cori e fuochi d’artificio hanno accompagnato la notte azzurra, con Piazza Plebiscito ancora una volta punto di riferimento naturale per i grandi successi del club. Un copione ormai familiare, ma che non perde forza: Napoli vive il calcio come identità, non come semplice spettacolo.
L’abbraccio dei tifosi all’aeroporto
All’alba, però, la festa si è spostata. Circa un centinaio di tifosi ha deciso di attendere la squadra direttamente a Capodichino, per salutare i giocatori e ringraziarli di persona. Cori, applausi e qualche scatto rubato hanno accompagnato l’uscita dei campioni d’Italia dall’aeroporto. Alcuni sono rientrati autonomamente, altri a bordo del pullman ufficiale del club, ma tutti hanno percepito la vicinanza della tifoseria. Un’accoglienza sobria nei numeri, ma fortissima nel significato.
Spogliatoi in festa: Lukaku e il sigaro
Prima ancora del ritorno in Italia, la squadra aveva già dato il via ai festeggiamenti all’interno degli spogliatoi dell’Al-Awwal Park. Musica, balli e sorrisi per un gruppo che sa godersi i successi senza perdere la concentrazione. A prendersi la scena, come spesso accade, Romelu Lukaku, immortalato con un sigaro tra le labbra, immagine simbolica di una vittoria vissuta con personalità e sicurezza.
Napoli si è svegliata con un trofeo in più e una certezza rinnovata: questa squadra, guidata da Conte, ha imparato a vincere. E quando lo fa, la città risponde sempre presente, anche all’alba

