Sei mesi non sono molti, soprattutto quando l’investimento è stato importante e l’inserimento non immediato. Eppure il futuro di Noa Lang al Napoli non è più una certezza assoluta. Secondo indiscrezioni raccolte in ambiente azzurro, a gennaio la dirigenza non chiuderà la porta a eventuali offerte, anche per uno dei colpi più discussi dell’ultima estate. Una prospettiva che sorprende solo in parte. Lang, arrivato con aspettative alte e una spesa significativa, non è riuscito fin qui a incidere con continuità. I numeri raccontano una stagione fatta di presenza ma poca concretezza: un solo gol all’attivo, segnato contro l’Atalanta, in un totale di 21 apparizioni tra campionato e coppe.
Più spazio, meno incisività
Paradossalmente, l’olandese è uno dei giocatori che nell’ultimo periodo ha avuto maggiore fiducia. Nelle settimane recenti è stato schierato titolare in Champions League contro Qarabag e Benfica, e in Serie A ha giocato dal primo minuto contro Atalanta, Roma, Juventus e Udinese, oltre all’ingresso a gara in corso nella sfida con la Cremonese. Minuti importanti, responsabilità crescenti, ma senza quel salto di qualità che avrebbe dovuto giustificare l’investimento. Ed è proprio qui che nasce la riflessione del club: spazio e fiducia non sempre si sono trasformati in rendimento.
Il rapporto con Conte
Con Antonio Conte il rapporto non è mai stato conflittuale, ma nemmeno lineare. Lang ha attraversato una fase iniziale complicata, pagando l’adattamento a un calcio più rigido e tattico rispetto alle sue abitudini. In quel periodo non sono mancati momenti di frustrazione, emersi anche pubblicamente. L’olandese, in una delle rare uscite mediatiche, aveva lasciato trasparire il disagio di chi si sente ai margini pur lavorando intensamente. Col tempo, però, l’equilibrio si è ricomposto: più attenzione in allenamento, maggiore disciplina tattica e, di conseguenza, più spazio in campo.
Il prezzo non cambia
Ad oggi non risultano offerte ufficiali sul tavolo. Ma la linea del Napoli è chiara: chi vorrà Lang dovrà partire dalla cifra investita. La valutazione resta quella dell’estate, 25 milioni più bonus, con una percentuale sulla futura rivendita ancora spettante al PSV. Un paletto che rende l’operazione tutt’altro che semplice. Lang, dal canto suo, ha un contratto lungo, valido fino al 2030, e un ingaggio importante. Non spinge per andare via, ma nemmeno può dirsi totalmente al riparo da scenari inattesi. Il Napoli riflette. Conte osserva. Lang gioca il presente sapendo che gennaio potrebbe diventare molto più di una semplice finestra di mercato.
