Arsenal avanti, City in cerca d’identità e Bournemouth sorpresa: il nuovo volto della Premier League 2025/26

Lorenzo Margutti
10 Min Read

Dopo sette giornate, la Premier League 2025/26 si conferma un torneo di equilibrio e spettacolo: Arsenal in vetta, Liverpool e Tottenham in scia, City in cerca di continuità.

Dopo sette giornate, la Premier League conferma ancora una volta la sua essenza più autentica: imprevedibile, spettacolare e capace di rovesciare ogni pronostico. La classifica, cortissima e incerta, fotografa un equilibrio fragile tra potenze consolidate e nuove protagoniste. Al comando c’è l’Arsenal di Mikel Arteta, che con cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta ha messo insieme sedici punti, segnando quattordici reti e subendone soltanto tre. È un primato costruito su una solidità difensiva impressionante e su un possesso palla che resta orientato alla progressione e non alla sterile gestione.

L’Arsenal, infatti, continua a essere una squadra che vive nel dominio spaziale più che territoriale: occupa i mezzi spazi, manipola le linee avversarie con rotazioni intelligenti e cerca sempre la verticalità, più che il possesso fine a sé stesso. I valori di xG ,tra i più alti del torneo, confermano l’efficacia della sua produzione offensiva, mentre la struttura difensiva, con Saliba e Gabriel come coppia cardine, garantisce equilibrio anche nelle fasi di transizione.

La Classifica | Premier League

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Squadra
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V
X
Ps
Pt
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1
1
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2

Liverpool più raffinato, sorpresa Bounemouth

Subito dietro, con quindici punti, si muove il Liverpool del nuovo corso guidato da Arne Slot. Il tecnico olandese non ha stravolto l’identità della squadra, ma l’ha raffinata: meno caos organizzato, più struttura nella costruzione. Il suo Liverpool resta una macchina ad alta intensità, ma con un pressing più codificato e un possesso palla più metodico. I Reds hanno già realizzato tredici gol e ne hanno subiti nove, ma la statistica più significativa è quella del PPDA, il parametro che misura i passaggi concessi prima di un’azione difensiva: con un valore inferiore a dieci, il Liverpool è la squadra che pressa con maggiore frequenza in Premier, costringendo spesso gli avversari a perdere il pallone nella propria metà campo.

Salah abbraccia il tecnico del Liverpool Slot

Il tridente offensivo, con Salah che continua a essere il punto di riferimento tecnico e Isak più maturo nei movimenti, funziona grazie a un miglior equilibrio tra ampiezza e profondità. Slot ha inoltre introdotto un uso più dinamico dei terzini e una costruzione che cerca di manipolare il pressing avversario per aprire linee di passaggio centrali. È un Liverpool rinnovato, meno frenetico ma ancora capace di mantenere il marchio di fabbrica della transizione rapida e dell’intensità seppur concedendo qualche goal di troppo agli avversari.

Il Tottenham di Frank, un plauso alla brillantezza ritrovata

Dietro il Liverpool, il Tottenham e il sorprendente Bournemouth condividono quota 14 punti. Il Tottenham del nuovo allenatore degli Spurs Thomas Frank, per il dopo Ange Postecoglou, ritrova la brillantezza di un tempo, con un calcio fluido e coraggioso, fondato su costruzione dal basso, rotazioni continue e ricerca degli half-spaces. La squadra segna con regolarità con 13 gol fatti e 5 subiti e mantiene un possesso medio oltre il 55%, con una precisione di passaggi che sfiora l’87%. È un dato che testimonia la capacità degli Spurs di gestire il pallone con qualità, ma anche di cambiare ritmo all’improvviso, alternando fasi di controllo a verticalizzazioni immediate.

Bournemouth, che bella sorpresa

Iraola, tecnico del Bournemouth

Il Bournemouth, invece, è la grande sorpresa. 4 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta valgono il quarto posto per i Cherries, che stanno costruendo un piccolo capolavoro tattico. Il calcio di Iraola si basa su un blocco medio-basso, compatto e pronto a ribaltare il campo in pochi tocchi. Con undici reti segnate e un xG leggermente inferiore, il Bournemouth dimostra di avere una delle migliori conversion rate della lega: concretizza più di quanto produce, segno di lucidità e fiducia. Antoine Semenyo è il simbolo di questa rinascita con sei gol in sette gare, ma l’intera squadra incarna un’idea precisa di efficienza, dove ogni passaggio verticale è pensato per creare superiorità numerica in transizione.

L’anomalia Guardiola, il City registra appena 13 punti

Il Manchester City, quinto con tredici punti, rappresenta forse la vera anomalia di questo avvio. Pur restando la squadra con il maggior possesso medio – circa il 62% – e con la più alta precisione di passaggi, oscillante tra l’86 e l’88%, la formazione di Guardiola non sembra ancora aver trovato la propria costanza. I quindici gol segnati e i sei subiti non bastano a nascondere qualche crepa nella fluidità del gioco. Il tecnico catalano sta alternando il 3-4-2-1 al 4-3-3 per trovare il giusto equilibrio tra copertura preventiva e superiorità tra le linee.

Guardiola e Haaland, Manchester City
Guardiola e Haaland, Manchester City

Haaland, con nove gol in sette partite, continua a essere un finalizzatore implacabile, ma il resto della squadra appare più prevedibile nella manovra. Mancano ancora le rotazioni perfettamente sincronizzate che avevano fatto del City una macchina quasi infallibile. È un periodo di aggiustamenti, e Guardiola lo sa: la sua sfida è ridare ritmo e sincronismi a un gruppo che, pur mantenendo la qualità tecnica più alta del campionato, sembra meno verticale e più leggibile rispetto al passato.

Chelsea da ricostruire ed una classifica sofferente

Anche il Chelsea, settimo con undici punti, vive una fase di ricostruzione. I Blues hanno trovato maggiore stabilità grazie a Cole Palmer, ormai punto fermo nell’undici, e a un Enzo Fernández più libero di dettare i tempi della manovra. Con tredici gol segnati e nove subiti, la squadra di Enzo Maresca sta migliorando nella gestione del pallone, con una pass accuracy che supera l’84%, ma soffre ancora nei momenti di pressione alta. Il Chelsea alterna momenti di calcio brillante a fasi di disattenzione, e la continuità resta il vero nodo da sciogliere.

L’efficacia delle transizioni come filo conduttore

Se c’è un tema che accomuna l’intero avvio di stagione, è la centralità delle transizioni. La Premier League 2025/26 è diventata il laboratorio perfetto dove l’equilibrio tra possesso e verticalità si ridefinisce. Le squadre non cercano più di dominare il pallone per lunghi tratti, ma di saperlo usare nei momenti decisivi. La statistica che più di ogni altra rivela questa tendenza riguarda la distribuzione dei gol: oltre un terzo delle reti segnate finora arriva negli ultimi quindici minuti, la fascia temporale in cui le energie calano e la lucidità tattica diventa decisiva.

Questo dato mette in evidenza quanto la preparazione fisica e mentale incida sulla gestione dei finali di gara. Squadre come Arsenal, Liverpool e Bournemouth hanno saputo imporsi proprio grazie alla capacità di controllare il ritmo nei momenti chiave, mentre altre – come il City o il Manchester United – hanno pagato a caro prezzo le disattenzioni nelle fasi di transizione difensiva.

La Premier League di quest’anno è un campionato più tattico che mai. Le differenze tra big e outsider si assottigliano, e il dominio tecnico non è più sufficiente senza un’identità tattica chiara. Arsenal e City restano le squadre più complete, ma Liverpool e Tottenham si sono adattate meglio alle nuove richieste del gioco moderno. Il Bournemouth rappresenta invece l’esempio perfetto di una formazione “data-driven”: pragmatica, lucida e tremendamente efficace.

Il filo rosso che unisce tutte le venti squadre è l’evoluzione del concetto di intensità. Non si tratta più solo di correre di più, ma di pensare più velocemente. Le squadre vincenti non sono necessariamente quelle con più possesso, ma quelle che sanno come e quando agire, trasformando ogni recupero palla in una potenziale occasione da gol. In questo nuovo equilibrio, il calcio inglese si conferma laboratorio e spettacolo insieme: una lega dove l’intelligenza tattica e l’energia emotiva continuano a ridefinire, settimana dopo settimana, i confini del gioco più bello del mondo.