La corsa contro il tempo è finita nel migliore dei modi. Adrien Rabiot ha recuperato e sarà a disposizione per il suo primo derby milanese, domenica sera a San Siro. Il centrocampista francese, fermo da metà ottobre per un problema al polpaccio, riprenderà posto nell’undici di Massimiliano Allegri, pronto a restituire equilibrio e personalità a un Milan che senza di lui ha inevitabilmente perso una pedina chiave.
Intervistato da DAZN, Rabiot ha subito rassicurato sul suo stato fisico: «Sto bene. In queste settimane ho lavorato tanto, prima in palestra e poi all’esterno. Mi manca solo la partita. Il polpaccio è una zona delicata, ho preferito prendermi qualche giorno in più, piuttosto che rischiare di fermarmi per un mese intero». Un ritorno ragionato, dunque, ma necessario. E soprattutto, in tempo per una delle notti più attese della stagione.
Il legame con Allegri: “Mi ritrovo sempre nelle sue parole”
Dal Marsiglia al Milan il passo è stato breve, ma l’intesa con Allegri – già consolidata negli anni bianconeri – ha accelerato tutto. Il francese parla del tecnico con un entusiasmo che raramente si percepisce da un giocatore esperto come lui: «Mi sono sempre trovato benissimo con il mister, è una persona positiva, capisce i giocatori e sa parlare nel momento giusto. In campo mi piace la sua rabbia, la sua determinazione. Per lui sono un cavallo pazzo, uno che dà tutto. E credo che il paragone gli piaccia davvero». Un ritorno che, per il Milan, vale molto più di una semplice casella riempita in mediana.
Dentro il derby: “Maignan mi ha raccontato cosa significa davvero”
Il fascino del derby è una scoperta recente per Rabiot. Non lo ha mai vissuto da bordocampo, figurarsi dall’interno del campo. E proprio questa attesa aggiunge elettricità alle sue parole: «È una partita che mi emoziona. In tv non capisci fino in fondo che atmosfera c’è. Maignan mi ha parlato dell’importanza di questa sfida, di quanto significhi per la storia e per i tifosi. Tutto questo mi carica ancora di più».
È un Rabiot affamato, fermo da un mese, desideroso di tornare protagonista e di misurarsi subito con la gara più complessa possibile: «Non vedo l’ora. Sarà una partita decisa dai dettagli. Vincere all’ultimo minuto con un mio gol? Sarebbe bellissimo, ma pensiamo prima alla prestazione».
Obiettivi e prospettive: “Stagione lunga, dobbiamo restare lì”
Lo sguardo va oltre il derby, verso una corsa Scudetto che lui definisce «lunga, molto lunga». Le partite tra novembre e dicembre saranno un crocevia decisivo, compresa la Supercoppa: «A febbraio capiremo dove possiamo arrivare. Ora l’importante è restare vicino alla vetta».
I fratelli Thuram: amicizia, rispetto e una sfida speciale
Il francese sorride quando il discorso si sposta sui fratelli Thuram. Marcus è un amico, Khephren un talento che conosce bene: «Con Marcus ci sentiamo spesso, anche in questi giorni. Mi ha proposto di vederci, ma ho preferito restare concentrato sul recupero. Scherziamo, ma non troppo: domenica non sarà una partita qualunque».
E sul confronto tra i due fratelli: «Marcus dice che Khephren è più forte, ha più qualità e più futuro. Io, intanto, sono rimasto colpito da come Marcus sia diventato subito decisivo all’Inter».




