L’esclusione di Raphinha dalla formazione ideale The Best FIFA XI ha acceso una nuova polemica internazionale. Una scelta che ha sorpreso molti addetti ai lavori e che ha fatto esplodere la rabbia di Natalia Rodrigues, moglie dell’attaccante del Barcellona, intervenuta duramente sui social. Non è la prima volta che il brasiliano viene ignorato nei grandi riconoscimenti individuali. E questa volta, considerando i numeri e i titoli conquistati, la decisione è apparsa a molti difficile da spiegare.
Raphinha ancora fuori dai riconoscimenti FIFA
Il nome di Raphinha non compare tra gli undici migliori giocatori dell’anno scelti dalla FIFA, nonostante una stagione di altissimo livello con il Barcellona di Hansi Flick, culminata con la conquista di Liga, Copa del Rey e Supercoppa spagnola. Nella formazione ideale figurano invece Pedri e Lamine Yamal per il Barça, oltre a Ousmane Dembélé, Jude Bellingham e Cole Palmer. Nessuno spazio, però, per l’esterno brasiliano, che pure aveva fatto parte della lista iniziale dei 26 candidati. I numeri raccontano una realtà diversa: 18 gol e 10 assist in 36 partite di campionato, oltre al premio di Giocatore della Stagione della Liga. Evidenze che rendono l’esclusione ancora più rumorosa.
La reazione della moglie: “Un’ingiustizia”
La risposta più forte è arrivata fuori dal campo. Natalia Rodrigues, moglie di Raphinha, ha affidato a Instagram tutta la sua indignazione, definendo la decisione finale una vera e propria “ingiustizia”. Tra i messaggi pubblicati – e poi cancellati – spiccano frasi ironiche e amare come “Raphinha gioca a basket?” e “Non cercano nemmeno più di nasconderlo”, oltre alla domanda diretta: “Ma non meritava di essere tra gli XI?”. Uno sfogo che riflette il sentimento di una parte consistente dell’ambiente blaugrana, convinta che il brasiliano non venga valutato con lo stesso metro di altri protagonisti.
Dal Pallone d’Oro ai The Best: una stagione senza premi
La sensazione di essere rimasto ai margini dei riconoscimenti non è nuova per Raphinha. Nonostante fosse indicato tra i possibili favoriti, al Pallone d’Oro si è dovuto accontentare del quinto posto, alle spalle di Dembélé, Lamine Yamal, Vitinha e Mohamed Salah. Dopo una gara di Champions League contro il Chelsea, lo stesso Raphinha aveva commentato con lucidità ma amarezza: “Meritavo molto di più, ma questi sono premi individuali. Io posso controllare solo quello che succede in campo”. Parole che raccontano un professionista consapevole del proprio valore, ma anche di dinamiche che spesso sfuggono alla logica sportiva.
La stima di Simeone e il peso nel Barcellona
A rafforzare la tesi di chi difende Raphinha è arrivata anche la voce autorevole di Diego Simeone. Il tecnico dell’Atletico Madrid non ha nascosto la sua sorpresa: “Raphinha è incredibile, può giocare ovunque, segna, crea, corre. Non capisco come non abbia vinto il Pallone d’Oro”. Nonostante un infortunio che ne ha condizionato l’inizio della stagione 2025-26, il brasiliano è tornato centrale nel progetto del Barcellona. In dieci presenze in Liga ha già messo insieme sei gol e tre assist, confermandosi un riferimento offensivo imprescindibile. Le voci di un possibile trasferimento in Arabia Saudita sono state smentite con decisione. Raphinha guarda avanti, mentre il Barcellona vola in testa alla classifica, con quattro punti di vantaggio e l’obiettivo di chiudere il 2025 da leader. I premi possono aspettare. Le prestazioni, quelle, parlano già chiaro.
