La sconfitta di Milano non ha soltanto fermato la rincorsa della Roma, ma ha anche messo in evidenza, in modo inequivocabile, il problema più serio della squadra di Gian Piero Gasperini: l’attacco. Un reparto spuntato, fragile, privo di alternative vere. E ora, con l’ennesimo stop di Paulo Dybala, l’emergenza è totale.
Dieci gol in dieci partite di campionato, tredici considerando l’Europa League, raccontano una realtà allarmante per una squadra che ambisce alla Champions League. I giallorossi segnano appena una rete ogni novanta minuti, un ritmo da metà classifica, non certo da vertice.
Un attacco sterile e prevedibile
L’assenza di un vero centravanti si sente ogni domenica. Gasperini ha provato a ruotare Dybala, Dovbyk, Soulé e El Aynaoui, ma nessuno ha dato continuità. La Roma arriva spesso al limite dell’area con buone trame, ma si spegne proprio quando serve il colpo da killer. Il tecnico, mai tenero nelle analisi, ha parlato chiaro: “Creiamo, ma non finalizziamo. E questo, alla lunga, pesa più di una sconfitta”.
Goals As Roma
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Giocate | 5 | 5 | 10 | |||
| Vinte | 3 | 4 | 7 | |||
| Pareggi | 0 | 0 | 0 | |||
| Sconfitte | 2 | 1 | 3 | |||
| Casa | Fuori casa | Tutto | ||||
| Per Match | Total | Per Match | Total | Per Match | Total | |
| Goal | 1 | 5 | 1 | 5 | 1 | 10 |
Il quadro si complica con gli infortuni: dopo Ferguson, fermato da una distorsione alla caviglia, ora è Dybala a doversi fermare per un problema muscolare rimediato proprio nel rigore calciato contro il Milan. L’argentino tornerà soltanto dopo la sosta, ma il suo stop rischia di lasciare un vuoto pesante.

Un problema strutturale
Il rendimento offensivo giallorosso non è solo questione di forma o sfortuna. È anche un problema di costruzione della rosa. Manca un attaccante capace di segnare con continuità, un profilo di spessore internazionale che possa garantire 15-20 gol a stagione.
Da tempo Gasperini lo sottolinea, ma ora la società è chiamata a un salto di qualità. “Se vogliamo restare tra le prime quattro, dobbiamo intervenire – avrebbe confidato il tecnico alla dirigenza – perché con questi numeri non possiamo reggere fino a maggio.”
Rigori, altro sintomo della crisi
Come se non bastasse, la Roma ha dimostrato fragilità anche dagli undici metri. In stagione ha avuto tre rigori a favore in Serie A, segnandone uno solo. Sommando anche le coppe, i tiri dal dischetto sbagliati o ripetuti diventano quattro su cinque. Dybala, Soulé e Dovbyk hanno alternato esitazioni e errori, simbolo di una squadra che, in zona gol, ha perso sicurezza.

Gennaio, il mese della verità
Il mercato invernale sarà una tappa obbligata per la dirigenza dei Friedkin. Se davvero l’obiettivo resta la qualificazione in Champions, servirà intervenire con decisione: una prima punta esperta, capace di garantire peso e cattiveria in area, e nel caso di un addio di Dovbyk o Ferguson, anche un secondo innesto offensivo. L’idea è quella di puntare su un profilo pronto subito, non su un giovane da aspettare. Il nome non c’è ancora, ma la direzione sì: la Roma deve ritrovare il gol per ritrovare sé stessa.




