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Roma-Midtjylland: duello a specchio tra intensità e controllo

Lorenzo Margutti
7 Min Read
Analisi tattica

All’Olimpico va in scena una battaglia di idee e intensità: Roma e Midtjylland si affrontano in una partita che promette scacchi tattici, pressing feroce e nervi tesi fino all’ultimo minuto.

Giovedì sera l’Olimpico diventa il teatro di una delle sfide tatticamente più intriganti della quinta giornata di Europa League: Roma-Midtjylland. Due squadre che si presentano con lo stesso spartito di partenza, il 3-4-2-1, ma con interpretazioni profondamente diverse dei principi di gioco. Da una parte la Roma di Gian Piero Gasperini, dall’altra il Midtjylland di Mike Tullberg, in un confronto che promette più battaglie posizionali che fuochi d’artificio. In palio non ci sono solo punti pesanti per il girone, ma anche la supremazia mentale in una sfida che si giocherà sul filo della pressione, delle transizioni e della gestione degli spazi intermedi.

27 Novembre 2025-18:45
AS Roma
FC Midtjylland
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La Roma di Gasperini: costruzione aggressiva e dominio delle mezzali

La Roma si presenta con Svilar tra i pali e una linea difensiva composta da Ziolkowski, Mancini e Ndicka. Una retroguardia che ha il compito di garantire aggressività sulle prime uscite degli avversari ma anche qualità nella prima costruzione. Mancini è il vero perno del terzetto, chiamato a salire in conduzione quando il Midtjylland abbasserà il baricentro, mentre Ndicka avrà il compito di coprire l’ampiezza e difendere le transizioni sul lato sinistro.

Sugli esterni la chiave sarà nei piedi e nelle gambe di Celik e Tsimikas. Due quinti con compiti differenti: Celik più equilibratore, pronto a stringere la linea a quattro in fase di non possesso, Tsimikas più propenso a spingere e ad alzare la pressione offensiva, diventando quasi un’ala aggiunta quando la Roma si stabilizza nella metà campo danese.

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Manu Kone
Manu Kone

Il cuore tattico della Roma è nella coppia Koné–El Aynaoui e racconta molto delle intenzioni di Gasperini: con Koné si cerca maggiore dinamismo, capacità di strappo e aggressione immediata sulla seconda palla. El Aynaoui, invece, sarà il giocatore chiamato a dare ordine, fungendo da regista ibrido in grado di abbassarsi tra i centrali per creare superiorità numerica in costruzione.

Sulla trequarti il duo Soulé–Pellegrini rappresenta il principale laboratorio creativo. Soulé agirà da destabilizzatore, venendo dentro al campo per liberare la corsia a Tsimikas, mentre Pellegrini fungerà da vero e proprio direttore avanzato, muovendosi tra le linee, attirando marcature e liberando spazio per gli inserimenti delle mezzali. Davanti, Ferguson sarà il riferimento centrale, incaricato non solo di finalizzare ma soprattutto di lavorare spalle alla porta per favorire le combinazioni corte nello stretto.

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Paulo Dybala
Paulo Dybala

L’assenza pesantissima di Dybala, Dovbyk, Angeliño, Hermoso, Bailey e Baldanzi (fuori lista UEFA) costringe la Roma a un’identità ancora più verticale e fisica, meno basata sull’estro e più sull’occupazione razionale degli spazi.

Il Midtjylland di Tullberg: verticalità nordica e aggressione strutturata

Il Midtjylland rispecchia la Roma anche sul foglio tattico, schierandosi con Olafsson in porta e un terzetto difensivo formato da Erlic, Bech Sorensen e Diao. Una linea compatta, aggressiva, abituata a difendere in avanti, con Erlic come guida della salita difensiva e Bech Sorensen più orientato alla protezione della profondità.

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Sugli esterni, Biskov e Bak rappresentano due armi fondamentali del sistema danese. Più che semplici quinti, sono veri e propri propulsori del gioco: quando il Midtjylland recupera palla, la prima soluzione passa quasi sempre dalla loro corsa, con l’obiettivo di allargare la difesa avversaria e poi colpire centralmente. In mezzo al campo, Billing e Castillo costituiscono una diga fisica e tattica. Billing è il classico centrocampista box-to-box, pronto ad aggredire Pellegrini e a rompere il ritmo della Roma, mentre Castillo fungerà da equilibratore, importante nel chiudere le linee di passaggio verso Ferguson.

Sulla trequarti, Osorio e Cho garantiranno dinamismo e imprevedibilità. Qui si concentra una delle possibili chiavi della partita: le loro ricezioni tra le linee potrebbero costringere Ndicka e Ziolkowski a uscire dalla linea, aprendo spazi centrali per le ripartenze di Franculino, terminale offensivo rapido e imprevedibile, più votato alla profondità che al gioco spalle alla porta.

El Aynaoui
El Aynaoui

La battaglia a specchio: dove si deciderà davvero la partita

Con due moduli identici, la partita si trasformerà in una sfida uomo contro uomo a tutto campo. La Roma proverà a costruire con una sorta di 3+2, abbassando El Aynaoui accanto ai centrali, mentre il Midtjylland risponderà con una pressione orientata sull’uomo, costringendo Svilar a scelte rapide e spesso lunghe.

Una delle zone decisive sarà la fascia sinistra della Roma, dove Tsimikas e Soulé cercheranno di creare superiorità contro Bak e Diao. Se la Roma riuscirà a isolare quell’area, potrà colpire con traversoni e tagli sul primo palo di Ferguson. Al contrario, se il Midtjylland riuscirà a raddoppiare sistematicamente, costringerà la Roma a uno sviluppo più lento e prevedibile. Fondamentale anche la gestione delle seconde palle: il Midtjylland è una squadra estremamente strutturata in questo fondamentale e cercherà di trasformare ogni respinta o palla vagante in una verticale immediata per Franculino.

Un confronto che vale più dei tre punti

Roma-Midtjylland non sarà solo una partita di Europa League, ma un vero laboratorio tattico: ogni uscita dei braccetti, ogni pressione sui mediani, ogni ricezione tra le linee potrà spostare l’inerzia della gara.

La Roma arriva con assenze pesanti ma con un’identità ormai definita, fatta di intensità, occupazione degli spazi e aggressività. Il Midtjylland arriva con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere e con un sistema rodato che vive di duelli, seconde palle e verticalità. Non vincerà solo chi segnerà di più, ma chi riuscirà a imporre il proprio ritmo e la propria geometria in una partita che si annuncia come una vera e propria partita a scacchi.

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