Il Milan che sogna lo Scudetto ha trovato un protagonista inatteso, un giocatore che da possibile partente si è trasformato in uno dei riferimenti della squadra. Alexis Saelemaekers, rientrato in estate dal prestito alla Roma, sembrava destinato a fare di nuovo le valigie. Poi è arrivato Massimiliano Allegri, e la sua storia ha cambiato direzione.
L’intuizione di Allegri e il legame speciale
Il tecnico livornese ha letto in Saelemaekers qualcosa che altri non vedevano più: la duttilità, la fame, la capacità di occupare zone diverse del campo con energia inesauribile. Tra i due si è creato un rapporto quasi paterno, fatto di fiducia, dialogo e responsabilità crescenti. Così il belga, classe 1999, è diventato una delle frecce più appuntite dell’arco di Allegri, un jolly che il tecnico sfrutta senza riserve in un Milan che vuole competere fino alla fine.

L’uomo in più anche nel derby
La conferma definitiva è arrivata nel derby. Il Milan ha battuto l’Inter grazie al tap-in di Christian Pulisic, ma nell’azione che ha portato al gol c’è anche lo zampino di Saelemaekers: sua la conclusione in caduta che ha messo in difficoltà Sommer, spianando la strada all’1-0. Oltre all’episodio decisivo, il belga ha offerto una partita di generosità pura: ripiegamenti costanti, corse all’indietro per limitare le avanzate nerazzurre, intensità da giocatore che sente addosso il peso della maglia. Una prova da uomo squadra, di quelle che segnano la percezione di un calciatore.

«Allegri sa come si fa»
Nel dopo partita, Saelemaekers ha parlato con la serenità di chi si sente parte di un progetto. Interrogato sul tema Scudetto, ha puntato dritto sull’esperienza del suo allenatore: «Il mister ha vinto tanto e sa cosa serve per farlo. Qui si respira un senso di famiglia simile al 2022», ha raccontato. Parole che rivelano un ambiente unito, identitario, e un gruppo che ha ritrovato una guida capace di tirare fuori il meglio dai singoli.
La rinascita: numeri, minuti e continuità
Il punto di svolta della sua carriera rossonera coincide con l’arrivo di Allegri. Il tecnico ha immediatamente chiesto al club di trattenerlo, convinto che l’anno alla Roma lo avesse completato. La cura Ranieri prima, e quella allegriana poi, lo hanno maturato definitivamente. I numeri parlano chiaro: 1.185 minuti giocati, presenza fissa tra Serie A e Coppa Italia, sempre titolare. Nessuno, nel Milan, ha trovato più spazio di lui. Saelemaekers è diventato un insostituibile, un riferimento tattico che cambia pelle a seconda delle esigenze: esterno, mezzala, incursore, equilibratore.
Il rinnovo: un dossier prioritario
Con un impatto così evidente, il tema del rinnovo è inevitabile. Il contratto di Saelemaekers scade il 30 giugno 2027, ma le parti hanno già avviato contatti frequenti per blindarlo oltre questa data. In casa Milan c’è ottimismo, alimentato dalla volontà reciproca: il club vuole trattenere il suo jolly, il giocatore vuole restare al centro del progetto. I presupposti per l’accordo ci sono tutti.
Da esubero a cardine della squadra
La parabola di Saelemaekers racconta una verità semplice: nel calcio, la fiducia può cambiare tutto. Allegri gliel’ha data, il belga l’ha restituita moltiplicata. E oggi il Milan, che punta altissimo, si gode uno dei suoi leader silenziosi, simbolo di una rinascita che vale molto più di un ruolo in campo.




