Santiago Castro, il nuovo volto del Bologna: da riserva designata a bomber decisivo

Redazione
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Con la doppietta nel derby col Parma, l’argentino conferma la sua esplosione definitiva. Italiano lo ha trasformato da alternativa a Immobile a simbolo del progetto rossoblù.

A soli ventun anni, Santiago Castro è diventato molto più di una promessa. È il simbolo della nuova ambizione del Bologna, la scintilla di una squadra che sogna la Champions con la leggerezza di chi gioca bene e crede in se stessa. La doppietta nel derby vinto 3-1 contro il Parma ha consacrato definitivamente l’attaccante argentino come uno dei protagonisti di questo inizio di stagione: un mix di istinto, forza e intelligenza calcistica che lo rende ormai imprescindibile per Vincenzo Italiano.

Da vice Immobile a titolare inamovibile

Quando a inizio stagione il Bologna annunciò Ciro Immobile, pochi avrebbero immaginato che, qualche settimana dopo, la scena sarebbe stata tutta per lui, il ragazzo arrivato da Buenos Aires con la faccia pulita e la fame dei veri centravanti. I problemi fisici dell’ex laziale hanno cambiato le gerarchie, ma a fare la differenza è stato il talento: Castro non si è limitato a sostituire, ha preso il posto da protagonista.

Il “Toto”, come lo chiamano i compagni, ha già firmato 4 reti e un assist nelle prime dieci giornate, miglior partenza in carriera. L’anno scorso, a questo punto, si era fermato a tre gol: un segnale chiaro di maturazione, di consapevolezza, di fiducia nei propri mezzi.

Il profilo dell’attaccante moderno

Castro non è un semplice finalizzatore. È una punta moderna, capace di giocare spalle alla porta, dialogare con i compagni e creare spazi per gli inserimenti. Il suo modo di interpretare il ruolo è dinamico e altruista: non cerca solo la gloria personale, ma lavora per il collettivo.

La stagione scorsa si era chiusa con 10 gol e 8 assist tra campionato e Coppa Italia, numeri da giocatore completo. Oggi, però, ha aggiunto qualcosa in più: la capacità di essere decisivo nei momenti che contano, come dimostrato contro il Parma. “È cresciuto nella testa prima ancora che nei piedi,” ha confidato Italiano nel post partita. “Ora gioca con la maturità di un veterano, anche se ha appena ventun anni.”

L’intesa con Orsolini, la coppia che incanta

Il Bologna vola anche grazie a una delle coppie più efficaci della Serie A: Castro e Orsolini. Nove gol in due, sette del “9” e due del “7”, che fanno di loro il tandem più produttivo del campionato, meglio persino di duetti blasonati come Leao-Pulisic o Calhanoglu-Bonny. Una sintonia naturale, costruita sul campo e affinata negli allenamenti, che rappresenta la chiave del successo rossoblù.

La fluidità con cui si cercano e si trovano, l’alternanza di movimenti e la complicità nelle giocate li rendono imprevedibili. Italiano ha costruito intorno a loro un sistema offensivo che esalta entrambi e rende il Bologna una squadra difficile da leggere e da fermare.

Il rifiuto all’Al-Hilal e le sirene della Premier

E dire che Castro, in estate, avrebbe potuto cambiare tutto. Dall’Arabia Saudita, l’Al-Hilal di Inzaghi gli aveva offerto un ingaggio pesante. Lui, però, ha scelto di restare: “Mi hanno chiamato, è vero, ma voglio crescere qui. Voglio tornare in Nazionale e giocare un Mondiale da protagonista.”

Parole che hanno fatto breccia nel cuore dei tifosi. Ma la fedeltà al Bologna non passerà inosservata: osservatori della Premier League sono già stati più volte al Dall’Ara per seguirlo da vicino. Se continuerà su questa strada, le offerte non mancheranno.