Il Manchester United torna a Old Trafford con un obiettivo chiaro: sfruttare il fattore campo e avvicinarsi concretamente alle prime quattro posizioni di Premier League. Lunedì sera arriva un Bournemouth che lontano dal Dorset fatica terribilmente, e i numeri raccontano una partita che, almeno sulla carta, pende dalla parte dei Red Devils. La squadra di Rúben Amorim non vive un momento lineare davanti al proprio pubblico, ma resta solida nei dati complessivi. In casa lo United viaggia a una media di 1,86 punti a partita, un rendimento che tiene vivo il sogno Champions nonostante qualche passaggio a vuoto recente.
Old Trafford tra frustrazione e crescita
Le ultime due uscite interne hanno lasciato l’amaro in bocca. Prima la sconfitta per 1-0 contro l’Everton, maturata addirittura contro dieci uomini, poi il pareggio 1-1 con il West Ham, con il gol subito nel finale. Eppure, nel quadro generale, Old Trafford sta mostrando segnali di risveglio. Un dato curioso racconta molto del carattere di questo United. Solo nel 29% delle partite casalinghe i Red Devils sono passati in vantaggio per primi, segno di una squadra che spesso è costretta a rincorrere, ma che ha dimostrato di saper reagire con grinta e intensità. Non è un caso se Amorim continua a parlare di crescita mentale prima ancora che tattica.
Il Bournemouth soffre lontano da casa
Se il rendimento interno dello United offre fiducia, quello esterno del Bournemouth alimenta ulteriormente l’ottimismo dei padroni di casa. I Cherries hanno una media di appena 0,71 punti a partita in trasferta, uno dei peggiori dati del campionato. Le ultime tre gare lontano da casa sono state pesantissime: sconfitte contro Sunderland, Aston Villa e Manchester City, con un passivo complessivo che ha messo in luce limiti difensivi evidenti. Eppure, c’è un aspetto che rende le partite del Bournemouth tutt’altro che banali. In trasferta, i ragazzi di Andoni Iraola viaggiano a una media di 4,29 gol complessivi a partita, trasformando ogni gara in uno spettacolo ad alto rischio.
Gol, occasioni e uomini chiave
Lo United segna in casa 1,71 gol di media, ma il dato più interessante riguarda la produzione offensiva attesa. L’xG medio a Old Trafford è di 2,02, segnale di una squadra che crea tanto e che, spesso, raccoglie meno di quanto potrebbe. Contro una difesa fragile come quella del Bournemouth, questa tendenza potrebbe finalmente invertirsi.
Sul fronte individuale, i riflettori sono puntati su Antoine Semenyo. L’attaccante del Bournemouth è uno dei profili più in forma della Premier League: nove contributi diretti a gol in 14 presenze, con una percentuale di coinvolgimento offensivo che supera il 64% a partita. Se gli ospiti dovessero trovare la via della rete, è difficile immaginare che il suo nome resti fuori dal tabellino.
Dall’altra parte, lo United può contare su una batteria offensiva più profonda e continua. Mbeumo, Mount e Bruno Fernandes garantiscono qualità e inserimenti, mentre Cunha, tornato in buone condizioni fisiche, rappresenta un’arma preziosa nelle transizioni rapide.
Una sfida che pesa più dei precedenti
C’è un dettaglio che invita alla prudenza. Il Manchester United ha perso le ultime due partite casalinghe contro il Bournemouth con un secco 3-0, un dato che resta impresso nella memoria recente di Old Trafford. Ma questa stagione racconta uno United diverso, più produttivo davanti e più convinto del proprio potenziale.
Considerando la fragilità esterna del Bournemouth e il rendimento interno dei Red Devils, il segno casalingo resta l’esito più logico. Non una passeggiata, ma una partita che lo United ha il dovere di indirizzare se vuole restare agganciato al treno Champions. A Old Trafford, lunedì sera, non c’è spazio per passi falsi.



