A Viale della Liberazione nessuno finge sorpresa: il 2026 si avvicina e, con esso, il momento in cui Yann Sommer saluterà l’Inter. Il tema del suo erede non è più un appunto a margine, ma una pagina aperta da riempire con lucidità. E nelle ultime settimane un nome ha ripreso a girare con forza, come una vecchia storia mai chiusa davvero: Guglielmo Vicario.
Vicario, un cerchio che può richiudersi
L’ex portiere dell’Empoli non è un volto nuovo nei corridoi nerazzurri. Prima di volare in Premier League, l’Inter era a un passo dal portarlo a Milano: un affare definito nei dettagli, saltato soltanto per i tempi biblici della cessione di Onana al Manchester United. Il Tottenham ne approfittò, versò 20 milioni nelle casse di Corsi e Vicario prese il volo per Londra. Oggi la storia potrebbe tornare su quei binari lasciati sospesi. Il classe 1996 sta vivendo un periodo complesso in Premier, tra tensioni ambientali e un rendimento meno brillante rispetto alla scorsa stagione. E soprattutto, a fine anno le strade tra lui e gli Spurs potrebbero realmente separarsi. Un dettaglio non da poco per l’Inter, come anticipato da Fabrizio Romano: il club nerazzurro osserva, valuta, annota. E rimette Vicario al centro della propria cartella portieri.

Un ritorno che intriga l’Inter
Perché proprio Vicario? Perché il suo profilo risponde alle tre esigenze che la dirigenza considera imprescindibili per il dopo Sommer: affidabilità, conoscenza della Serie A e personalità. Ciò che ha mostrato a Empoli non è stato un caso; ciò che ha vissuto a Londra non cancella le sue qualità, ma anzi aumenta il desiderio di tornare in un contesto che conosce e che lo esalta. Inoltre, per un portiere che punta alla Nazionale in vista dei prossimi appuntamenti internazionali, l’Italia esercita un richiamo forte. Il puzzle, insomma, torna a combaciare.
Gli altri nomi sul taccuino
Vicario non è l’unico profilo monitorato dalla società. Restano vive le piste alternative, alcune decisamente affascinanti per età e prospettiva.
Caprile, l’astro italiano che piace a tanti
Il portiere del Cagliari sta disputando una stagione solida, coraggiosa, riconoscibile. La crescita tecnica e mentale è evidente e l’Inter non lo perde di vista: un investimento che garantirebbe futuro e continuità, il tipo di scommessa che può valere un decennio.
Atubolu, il talento tedesco che entra nel vivo
Un altro nome sul taccuino è quello di Noah Atubolu, classe 2002 del Friburgo. Dal 1° luglio 2026 entrerà nell’ultimo anno di contratto, un dettaglio che rende più morbide le richieste del club tedesco. Profilo moderno, struttura imponente, margini di crescita notevoli. Opzioni diverse, filosofie diverse. Ma tutte possibili.
Il nodo Martinez e un addio che si avvicina
Qualsiasi scelta venga presa, avrà inevitabilmente un effetto domino: riguarda Josep Martinez.
Lo spagnolo, già frenato da una stagione complicata e segnata dal dramma personale di fine ottobre, non è riuscito a riprendersi lo spazio che la società immaginava per lui. Due sole apparizioni stagionali, nessuna continuità, nessuna prospettiva concreta di scalare le gerarchie. Le sensazioni interne convergono tutte: il futuro di Martinez appare segnato. Un nuovo investimento tra i pali significherebbe accompagnarlo verso un addio ormai inevitabile.
La porta del futuro è aperta: la scelta dell’Inter si avvicina
Il dossier portiere è ufficialmente entrato nella fase calda. Il 2026 non è domani, ma nemmeno così lontano da permettere distrazioni. Vicario resta la pista più logica, la più solida, quella capace di unire necessità e opportunità. Ma l’Inter osserva tutto, senza fretta e senza perdere di vista un obiettivo chiaro: farsi trovare pronta quando Sommer chiuderà il suo ciclo nerazzurro.



