La sconfitta contro l’AEK Atene ha lasciato scorie profonde in casa Fiorentina. Al termine della gara di Conference League, Edin Dzeko si è presentato ai microfoni di Sky Sport visibilmente provato e senza filtri. Il bosniaco ha parlato di una squadra in difficoltà, ma soprattutto ha puntato il dito contro l’atmosfera del Franchi, giudicata troppo carica di negatività.
«Non mi aspettavo una partita così», ha esordito. «Ci siamo allenati bene, nel primo tempo abbiamo creato qualcosa, anche il gol che poi è stato annullato. Ma qualcosa non va.» Da lì in poi, il tono si è fatto sempre più diretto e ruvido, fotografando un malessere che va oltre la singola partita.
L’appello ai tifosi: “Non voglio sentire fischi a ogni pallone perso”
Dzeko non nasconde la sua delusione per il clima percepito sugli spalti. «Possiamo anche dire che facciamo schifo e che non meritiamo la maglia, non c’è problema. Però se gioco in casa voglio tifosi che aiutino, non che fischino a ogni pallone perso. Dobbiamo uscirne insieme.»
Un messaggio chiaro, quasi un ultimatum emotivo, rivolto a un ambiente che nella serata europea si è lasciato andare più ai mugugni che al sostegno. «Durante la partita serve più supporto. Così non va bene.»
Squadra in difficoltà: “Non facciamo due passaggi di fila”
La critica dell’attaccante non riguarda solo la piazza. Dzeko mette nel mirino anche la prestazione collettiva, senza tirarsi indietro: «Non riusciamo a fare due passaggi di fila. Non è normale. Ognuno deve farsi due domande, io per primo.»
Poi torna sui fischi, giudicati un macigno nella gestione dei momenti delicati: «Quando uno sbaglia, subito arrivano i fischi. Ci vuole più sostegno, dal campo e dalla tribuna. Se c’è questa negatività, magari il prossimo passaggio non lo vogliamo fare e diventa tutto difficile.»



