“I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli”: una frase che porta per sempre la firma di Roberto Baggio, ma che per l’Inter suona come un’amara consolazione. La semifinale di Supercoppa persa contro il Bologna ha riaperto una ferita mai davvero rimarginata: dal dischetto i nerazzurri non vincono da otto anni. La squadra di Cristian Chivu ha giocato una partita solida, intensa, spesso dominante. Non è bastato. Ancora una volta, la lotteria dagli undici metri ha voltato le spalle all’Inter.
Dominio nerazzurro, ma non basta
L’avvio di gara è da manuale. L’Inter prende subito campo e sblocca il risultato dopo meno di due minuti: destro al volo di Thuram su cross preciso di Bastoni, un gol che sembra indirizzare la semifinale. Alla mezz’ora, però, l’episodio che cambia tutto. Un tocco di mano ingenuo di Bisseck regala il rigore al Bologna e Orsolini ristabilisce la parità. Da quel momento i nerazzurri riprendono a macinare gioco, soprattutto nella ripresa, schiacciando i rossoblù nella propria metà campo. Occasioni, pressione costante, parate decisive di Ravaglia. Il gol che chiuderebbe il discorso finale non arriva. E quando la partita scivola ai rigori, l’Inter entra in un territorio che da anni è diventato ostile.
Otto anni di rigori amari
La sconfitta contro il Bologna rappresenta la terza consecutiva ai rigori per l’Inter negli ultimi otto anni. Un dato pesante, perché ogni ko dal dischetto coincide con un’eliminazione diretta. Fatali gli errori di Bastoni, Barella e Bonny, mentre il rigore decisivo di Ciro Immobile spalanca al Bologna la finale di Supercoppa contro il Napoli. Non è nemmeno la prima volta che Immobile incrocia il destino nerazzurro dagli undici metri. Il precedente più doloroso risale al gennaio 2019, quando la Lazio allenata da Simone Inzaghi eliminò l’Inter ai quarti di Coppa Italia proprio ai rigori. In mezzo, resta una ferita ancora aperta: marzo 2024, Metropolitano di Madrid, eliminazione dalla Champions League contro l’Atletico Madrid di Diego Simeone.
L’ultimo sorriso nel 2017
Per ritrovare l’Inter vincente dopo una serie di rigori bisogna tornare indietro di molto, dicembre 2017. In Coppa Italia contro il Pordenone, 0-0 dopo 120 minuti e parata decisiva di Daniele Padelli dal dischetto. Un successo che valse il passaggio ai quarti, prima dell’eliminazione nel derby contro il Milan ai supplementari. Da allora, solo delusioni. Sempre.
Mkhitaryan: “Bisogna chiuderle prima”
Nel post-partita, ai microfoni di Mediaset, uno dei leader dello spogliatoio ha messo il dito nella piaga. Henrikh Mkhitaryan non cerca alibi. “Dovevamo chiuderla prima. Ai rigori è un altro discorso, non siamo riusciti a sbloccarci dopo aver perso due anni fa con l’Atletico Madrid”, ha ammesso. Poi la riflessione più lucida: “Creiamo tante occasioni, ma dobbiamo essere più cinici. Non ci sono scuse, abbassiamo la testa e lavoriamo”. Parole che raccontano meglio di qualsiasi statistica il momento dell’Inter. La qualità c’è, il gioco pure. Ma finché le partite restano aperte, e finiscono sul dischetto, la maledizione continua a presentare il conto. E fa sempre più male.

