Le parole di Giovanni Manna non sono state casuali. Dietro l’apertura a possibili movimenti in entrata del Napoli si nasconde una realtà più complessa di quanto appaia: un mercato da affrontare con il freno a mano tirato, ma anche con la consapevolezza che qualcosa, davanti, non sta funzionando. Il primo nodo è strutturale. La FIGC ha imposto al Napoli l’obbligo di operare a saldo zero, conseguenza del mancato rispetto del rapporto tra costo del lavoro e ricavi. Tradotto: ogni ingresso richiede prima un’uscita. Un vincolo pesante, soprattutto se Antonio Conte dovesse chiedere rinforzi immediati.

Un attacco incompleto
Le riflessioni di Manna ruotano attorno a due evidenze. La prima riguarda l’assenza, in rosa, di un vero erede di Khvicha Kvaratskhelia: l’impatto di Noa Lang non è stato semplice e non ha ancora colmato quel vuoto. La seconda è ancora più delicata: alle spalle di Rasmus Højlund manca una soluzione affidabile da centravanti, anche a causa delle difficoltà di Lorenzo Lucca e del lungo stop di Romelu Lukaku.

Il caso Lucca e l’obbligo di riscatto
La posizione di Lucca è emblematica. Finora sei presenze da titolare e appena due gol, con prestazioni e atteggiamento che non hanno convinto del tutto. Ma il vero problema è contrattuale: dal 3 febbraio scatterà l’obbligo di riscatto dall’Udinese per 26 milioni più 5 di bonus. Se il Napoli decidesse di privarsene subito, dovrebbe farlo entro la chiusura del mercato invernale, altrimenti l’investimento diventerebbe definitivo.

Lukaku, prudenza totale
Come se non bastasse, nemmeno il fronte Lukaku offre certezze. Il belga si è infortunato il 14 agosto in amichevole contro l’Olympiacos e, dopo quattro mesi, il rientro resta lontano. Aggregato alla spedizione di Supercoppa più come premio che come reale opzione, ha poi dato forfait in campionato contro la Cremonese. Secondo le ricostruzioni, Lukaku salterà anche le gare con Lazio, Hellas Verona e Inter, con un rientro ipotizzabile solo a fine gennaio contro la Juventus o, al più tardi, a inizio febbraio contro la Fiorentina. Uno scenario che confermerebbe la previsione più pessimistica: quasi cinque mesi di stop.

Un profilo “alla Raspadori”
Troppe incognite per affrontare una seconda parte di stagione che vede il Napoli impegnato su tre fronti: Scudetto, Champions League e Coppa Italia. Ecco perché, nonostante le smentite su uno scambio Lucca–Dovbyk e l’assenza di riscontri su altri nomi come Castellanos, Manna non chiude a nulla.
L’idea che prende forma è quella di un attaccante duttile, capace di fare la prima punta ma anche di muoversi largo. Un profilo “alla Giacomo Raspadori”, non ancora definito nei dettagli, ma perfettamente coerente con le necessità attuali. Con il saldo zero a fare da cornice obbligata, il mercato del Napoli sarà un esercizio di equilibrio. E, come lascia intendere Manna, anche di coraggio.






